Dal mondo produttivo si leva un grido d’allarme: il sistema del trasporto merci (strada, ferrovia, mare) è al collasso.
Per le imprese, in particolare chi esporta, spedire la merce sta diventando complicato.
Ma sono a rischio anche indispensabili forniture di materie prime e semilavorati per l’industria italiana di trasformazione.
Non è solo per una questione di prezzo, sebbene in Italia i noli del trasporto stradale siano rincarati del 20-30%, negli ultimi sei mesi i noli marittimi siano schizzati alle stelle nell’ultimo anno.
Tra le conseguenze più gravi dell’uscita dalla pandemia, con la ripresa dei traffici,
ci sono l’aumento dei ritardi che si vanno accumulando nella filiera logistica
e la congestione delle reti stradali e ferroviarie in gran parte d’Europa,
a partire dalla Germania.
Nei porti marittimi si registrano ritardi nelle partenze
e negli arrivi dei container che viaggiano sulle rotte intercontinentali.
Prima della pandemia il 20% delle merci spedite via mare subiva un ritardo,
negli ultimi mesi questa percentuale ha raggiunto il 70 percento.